《生命-可能的艺术》节目——ITA航空 “巴乔号”飞机上的访谈

旅行   体育   2023-01-01 11:54   中国香港  

巴乔在其名字命名的ITA航空飞机上接受了导演朱塞佩·德·贝利斯Vite-L'arte del possibile节目组的采访,前段时间意大利SKY TG24电视台播放了采访巴乔的视频。今天有时间分享给大家,祝所有人新年快乐,2023年有机会见。

实在有些长,文末附机翻全文,凑合着看吧。

Roberto Baggio, benvenuto a Vite, grazie di essere con noi. Siamo in un luogo un po' strano ma partiamo proprio da questo, siamo in un aereo che porta il nome Roberto Baggio. Che effetto fa?

Strano perché ovviamente non è una cosa che succede tutti i giorni. Però devo dire che mi riempie di orgoglio, soprattutto mi fa felice perché so che questo aereo può portare a casa tanti italiani che magari vivono all'estero quindi questo mi fa molto piacere.

Avere il proprio nome su un aereo testimonia la rilevanza che si ha in un Paese. Questa è la compagnia di bandiera, quindi avere Roberto Baggio su un aereo di compagnia di bandiera significa avere un legame con l’Italia particolarmente forte. Secondo lei da cosa dipende questo legame?

 

Forse la semplicità con cui ho sempre vissuto. Anche se ho avuto la fortuna di essere per un periodo una persona al centro dell'attenzione ho sempre vissuto questo momento con molta serenità, semplicità e forse questo ha colpito un po' le persone.

 

L’amore che gli italiani hanno per Roberto Baggio lei lo sente ora, ne parlava in relazione alla semplicità. Quando era in attività lo sentiva più forte o era semplicemente diverso?

 

C’è sempre stato un grande affetto da parte della gente anche magari quando ero avversario di alcuni tifoserie. Ho avuto la fortuna di far parte della nazionale, e questo sicuramente ha aiutato molto, e i risultati che ho ottenuto insieme a tanti compagni con la nazionale a cavallo degli anni ‘90 hanno lasciato il segno e credo che questa sia una delle cause.


È indiscutibile che lei sia un simbolo, un simbolo del calcio, un simbolo del nostro Paese, un simbolo della nostra cultura. Che cos'è secondo lei essere un simbolo o come si vive da simbolo?

Io ho sempre vissuto questo momento del calcio in maniera molto semplice, non mi sono mai sentito un simbolo. Ho sempre cercato di vivere tutto in maniera molto semplice e serena sapendo che un giorno tutto sarebbe finito e che sarebbe rimasto forse quello che hai lasciato alla gente. Il fatto che magari oggi tanta gente si ricorda di me vuol dire che sono riuscito nell'impresa di toccare il cuore delle persone. 

Questo aereo fa delle tratte internazionali, una di queste è Italia-Argentina che sono i suoi due luoghi. I luoghi per lei hanno un valore particolare?

Sì io sono molto legato alla mia terra, il Veneto, alla mia città e credo che sia una cosa abbastanza normale. Vieni da lì, i tuoi genitori, la tua famiglia… Un sacco di anni passati lì, pieni di ricordi bellissimi e poi noi siamo fatti così siamo legati alla nostra terra, non c'è niente da fare.

E il legame con l’Argentina che è una terra scelta, no?

Sì è una terra che ho scoperto nel ‘91 con mio padre, mio fratello, mio suocero, con una banda di familiari e che ci ha rapito. Io penso che sia una terra veramente meravigliosa l’Argentina, dove veramente puoi scoprire un rapporto con la terra, con la natura che difficilmente trovi in altre parti.

Questo rapporto con la terra è una cosa che però fa parte della sua vita, l’essere legato alla natura. Lei ha scelto di vivere nel luogo in cui è nato, in campagna. È importante per lei avere questo luogo che un po' la protegge?

Credo che tutto questo sia frutto della semplicità. Il fatto di vivere in mezzo alla natura è qualcosa che ti riempie già questo, poi il fatto di tenere ordine e fare pulizia, di vedere che la tua mano ha fatto qualcosa, è qualcosa che ha un valore che ti riempie.

Se fosse nato in un altro posto secondo lei sarebbe stato sempre Roberto Baggio?

Non lo so perché oggi dopo la carriera che ho avuto mi viene anche facile parlare, però quando stavo male non era così scontato. Per cui credo che alla fine una persona debba assolutamente lottare per essere se stessa. Io ho sempre cercato questo e credo di averlo trasmesso in tutto.

Dai luoghi alle persone. Chi sono state le persone che hanno influito di più nel suo percorso di vita, non soltanto della carriera?

Io credo la famiglia in generale. Padre e madre che con la loro educazione ti danno un imprinting. Poi sta a te circondarti di persone che abbiano le tue stesse idee, che abbiano la tua stessa voglia di realizzare qualcosa e che ti siano di supporto. Credo che tutto alla fine ruoti intorno a quello che noi decidiamo di essere.

Lei è figlio. Ha parlato alcune volte del rapporto con suo papà anche nella serie “Divin codino”. Adesso che suo padre non c'è più ripensa a lui in maniera diversa?

Con mio padre abbiamo avuto ovviamente dei momenti difficili perché succede soprattutto quando hai una certa età, vedi la vita in maniera un po' particolare. Poi quando cominci ad avere una famiglia e dei figli cambia tutta la visione di certe cose. Però credo che sia un passaggio che tutti dobbiamo affrontare e che queste difficoltà siano quelle che però ti maturano. Io ho avuto la fortuna di avere come padre lui che mi ha insegnato tantissime cose positive e mi porto quotidianamente tutti i suoi insegnamenti dentro. Quando lavoro è come se l'avessi affianco.

E i suoi figli invece cosa le hanno dato?

Mi hanno dato e mi danno un amore infinito che è una cosa straordinaria, il fatto di vederli tutti i giorni, di poterci parlare, di poter vivere delle cose insieme è una delle gioie della vita.

Le chiedo uno sforzo di collegare la prima cosa che le viene in mente della sua vita finora. È più legata a un luogo o a una persona?

Mi vengono in mente troppe cose… Mia moglie, che è stata fondamentale nella mia crescita, nella mia vita, perché se ho dei figli è grazie a lei e tutto quello che è riuscita a darmi in questi anni. Non è così scontato essere moglie di determinati personaggi che vivono una vita un po' particolare. Da fuori sembra tutto rose e fiori e invece poi ci sono delle vite e le vite portano problemi.

Ha vissuto molte gioie e anche dei dolori. Alcuni morali, alcuni importanti anche in senso reale. Secondo lei è più importante nella crescita di un uomo vivere pienamente la gioia o saper gestire il dolore?

Forse entrambe, gestire il dolore è la cosa più difficile però è quello che ti fa crescere, è inevitabile. Noi possiamo diventare delle grandi persone solo se sappiamo affrontare le difficoltà, se abbiamo il mezzo per combatterle e se non ci lasciamo sviare da altro. Credo che questo sia il sale della vita di ogni persona. Se non ci sono difficoltà non potremo mai capire qual è il nostro valore.

È stato più difficile affrontare il recupero dal primo infortunio o dall'ultimo, anche dal punto di vista psicologico?

Il primo a 18 anni è stato veramente molto pesante. Non ho giocato per quasi due anni. E poi perché ti succede a 18 anni, non hai ancora capito niente della vita. Fai fatica a 55 anni come li ho adesso, figurati a 18. Però è difficile, ci sono delle cose che in determinate età ti possono segnare in maniera definitiva. Ho avuto i miei momenti difficili però era talmente grande il desiderio di tornare a giocare che sono andato oltre a tutto, ed è stata la mia fortuna.

Venendo al dolore morale, lei ha detto proprio in occasione del compleanno che non riesce ancora a dimenticare l'errore di Pasadena, quello è l'errore che si porta dietro.

Sì, non lo dimenticherò mai, era il sogno che coltivavo da bambino, che ho portato avanti per tutta la mia vita e che mi sosteneva nei momenti difficili. Mettevo sempre questo obiettivo davanti così mi toglievo le lamentele che mi facevano comodo in quel momento. Per cui ho sognato tutte le sere che andavo a dormire la finale col Brasile, poi con il Brasile con tutte le squadre che ci sono… Poi è arrivata ed è finita nella maniera più assurda che è quella a cui non avevo mai pensato.

Non è troppo critico con se stesso non perdonandosi questo errore? È come se l'Italia l'avesse perdonato…

La gente mi ha sempre dimostrato grande amore, grande affetto per cui hanno capito la mia sofferenza, però sono molto esigente con me stesso… Avevo mille occasioni per sbagliare un rigore ma non dovevo sbagliarlo quel giorno.

È più difficile, è più un atto di coraggio andare a battere un rigore o gestire l'eventuale errore successivo?

Io quel rigore l’ho calciato come ne avevo calciati altri prima, con la stessa serenità, non ero condizionato da quello che c'era intorno e dal valore che c'era in quel momento. Io ero andato per battere un calcio di rigore e per spiazzare il portiere come è successo, solo che la cosa che è inspiegabile… Io ne ho calciati tanti, posso sbagliare, posso prendere un palo, però calciare alto non era una mia caratteristica, per cui c'è questo dubbio di non avere comandato in quel preciso momento la forza del piede.

C'è un ricordo che mitiga questo dolore?

No, quella roba lì non la cancelli. Perché quando penso al Mondiale, penso che in un colpo solo ho perso un mondiale, ho perso il mio secondo Pallone d'Oro, ho perso il trofeo come miglior giocatore del mondo un'altra volta, per cui ho perso tre cose incredibili in un calcio di rigore.

Però in quel Mondiale Roberto Baggio prima di quel momento è stato il più grande giocatore del Mondiale. Lei ci ha affascinato in quella finale.

Sì, venivo da un anno importante, avevo vinto il Pallone d’Oro, ero stato premiato come miglior giocatore del mondo e c'era una grande attesa ma purtroppo sono le responsabilità di quel momento, l'attesa che c'è, che diventano un muro quasi invalicabile ed è quello che mi era successo nelle prime partite. Io praticamente volevo fare ma non ci riuscivo.

Però anche in quel Mondiale c'è come in tutta la sua carriera un infortunio che è un intoppo…

Quella purtroppo è una cosa che mi ha accompagnato sempre, io vivevo con questa spada di Damocle sulla testa in ogni allenamento e in ogni partita.

Però per tutti noi che l'abbiamo amata e continuiamo ad amare il ricordo di Roberto Baggio, la forza morale di ritirarsi su dopo una sofferenza fisica è una caratteristica che ha insegnato tanto anche a tutti noi di un’intera generazione. Non credo che questa capacità che lei ha avuto sia ancora più forte di tutto quello che sta intorno.

Sì può essere, io ero talmente disperato e non sapevo mai come poteva finire quindi se potevo dare 5 davo 5, se potevo dare 100 davo 100. Quello di cui sono orgoglioso è che ho sempre dato tutto sapendo che i rischi erano molto alti perché ovviamente il ginocchio mi ha segnato la vita di calciatore, e un po' oggi anche di persona, perché comunque non riesco a fare tante cose. Però era talmente grande la mia passione che mettevo quella davanti anche all'infortunio, per cui era proprio una forza mentale che avevo. Era un momento in cui mi alzavo perché volevo fare proprio quello che sognavo fare.

La porto più avanti, qualche anno dopo il ‘94, nel 2002 dove c'è un altro dolore meno fisico ma lei ha detto che la mancata convocazione del 2002 l’ha ferita profondamente. È una ferita diversa?

È una ferita, come tutte le ferite magari non si cicatrizzano mai fino in fondo, perché credo che quel Mondiale era solo un premio per quello che avevo fatto e per quello che avevo dato alla maglia azzurra. Aver fatto parte di quella Nazionale era qualcosa che… giocavo o non giocavo ed era un'altra storia, però meritavo quella cosa di fare il mio quarto mondiale, di andare poi nella terra del mio maestro, forse era la cosa che tenevo di più, dimostrare anche a lui che il percorso che avevo fatto mi aveva portato vicino a lui.

16 maggio 2004. Quindi ancora qualche anno dopo, San Siro, l'ultima partita di Roberto Baggio. Che ricordo ha?

Pieno di emozioni, il fatto di sapere che si chiudeva una parte importantissima, per cui avevo lottato tutta la vita… Da una parte è stato veramente un momento di gioia perché sapevo che finiva quell’agonia che mi aveva accompagnato per tanti anni, il fatto di non sapere mai se arrivavo al giorno dopo a fare quello che sognavo. La pienezza di aver raggiunto il mio scopo, di fare tutto quello che potevo e forse di più in condizioni non normali. 

Se lo ricorda l’applauso di tutto lo stadio?

Sì assolutamente, è stato commovente perché c’era tutta Italia, rappresentava i tifosi del Milan, del Brescia. Ho sentito l’affetto di tutti i tifosi italiani.

Quando ripensa al Baggio calciatore le viene più spesso in mente il Baggio giovane o quello di fine carriera?

Quando ripenso, devo dire la verità, mi sarebbe piaciuto rivedere per tutte le maglie che ho indossato quello che era al Vicenza. Perché mi ricordo che veramente ero - non voglio fare il presuntuoso - ma ero imprendibile. Poi invece quello più importante è come se mi fosse stato tolto qualcosa. 

Noi non ce ne siamo accorti però.

Grazie. Però io purtroppo sì mi sono reso conto che non ero più lo stesso, quell'incidente mi ha segnato per la vita.

Ripensando alle città e alle squadre nelle quali ha giocato c’è un'esperienza più sorprendente? Non la più importante ma una che l'ha sorpresa di più perché arrivava con delle aspettative diverse?

L'anno di Bologna è stato un anno meraviglioso per tanti aspetti. Mi ha riportato in nazionale e mi ha riportato alla gioia di poter vivere un altro Mondiale che è stato quello di Francia, poi la cosa pazzesca è che sembra che sia durato un mese e non un anno talmente è stato bello. C'è stato un grande rapporto con la gente, veramente io e la mia famiglia non ce ne siamo neanche accorti che è passato il tempo.

Si è detto spesso che alcuni allenatori facevano fatica a gestire Baggio. Secondo lei con l'evoluzione del tempo e dell'allenamento e la crescita degli allenatori, oggi un Baggio sarebbe più facile o più difficile da gestire?

Io credo che chi aveva il mio ruolo ha vissuto gli anni più difficili, perché comunque tutti iniziavano a giocare a zona, Sacchi aveva creato questa scuola e tutti seguivano lui. Per cui per chi aveva il mio ruolo che non era ben definito era difficile. Se io penso che Zola è dovuto andare in Inghilterra per giocare fa ridere, no? Per cui quello era purtroppo un momento difficile per chi aveva il nostro ruolo. Però io penso una cosa: l'allenatore è importantissimo ma il calcio lo fanno ancora i giocatori, per fortuna.

Pensa che chi ha oggi il suo ruolo è più facile che venga gestito perché nel frattempo è cambiato il calcio?

Dipende da chi incontri, se tu incontri un allenatore che mette davanti il suo modulo alla qualità dei giocatori, allora è tempo perso. Dipende da chi ti trovi insieme.

Resta un tema che gestire il talento non è una cosa semplice. Non è che ogni tanto è facile farne a meno perché è complicato riuscire a metterlo all'interno di uno schema preciso?

È sempre questione di quello che passa per la testa all'allenatore. Se L'allenatore è oscurato da se stesso è chiaro che un giocatore che esce da certi canoni dà fastidio, perché se poi quando vincono danno il merito al giocatore l'allenatore passa in secondo piano, quindi è difficile. Io credo che ci voglia gente che capisca qual è il suo ruolo, il giocatore e l'allenatore.

Ritorno all’addio al calcio. Le chiedo di fare un salto a oggi, diciotto anni dopo. Non le è mai mancato in questi 18 anni? 

No, mi è mancato giocare quello sì, purtroppo ho fatto qualche apparizione ridicola però no… Il campo mi manca per il gioco, per il resto no perché comunque sapevo che sarebbe arrivato il giorno in cui sarebbe finito tutto ed ecco perché mi sento realizzato appieno. Perché so che non ho rimpianti e ho fatto tutto quello che potevo per quanto poco o tanto possa sembrare.

Quindi mai un momento di malinconia, nostalgia?

Per il gioco sì, mi piacerebbe anche giocare a casa con i miei figli ma non sono più in grado. Ho troppa paura di farmi male, per cui evito. Faccio dell’altro che non è sicuramente giocare a calcio.

Qualche anno fa l'ho incrociata sul campo di San Siro all'addio al calcio di Pirlo e la cosa che mi ha impressionato è il rapporto che c'era degli altri nei suoi confronti. C'erano tantissimi campioni e tutti guardando Baggio dicevano: “Adesso sto guardando uno che è veramente un campione”. Non è bellissimo sapere che c’è un rispetto così forte?

Ho sentito degli ex compagni nei giorni scorsi, ci siamo messaggiati ed è una roba bella, oggi gente che ha smesso o che non gioca più ti riconosce delle cose che magari quando giocavi non ti riconosceva, perché magari erano momenti differenti vissuti con un'altra emozione. Oggi a bocce ferme la gente ripaga perché non è dominata dalle emozioni, dal suo ego, ma riesce a vedere le cose com’erano. Questa forse è la cosa che mi fa più piacere.

Ogni tanto si vedono dei ritiri molto più difficili del suo, lei ha preso consapevolezza che era arrivato il momento in cui doveva smettere. Nel corso degli ultimi anni, dal suo ritiro in poi, altri giocatori che hanno smesso sopraggiunti i limiti di età hanno fatto più fatica. Quando vede questo tipo di risposta le viene voglia di dare loro un consiglio o vive in maniera particolare vedere questi calciatori che non riescono a smettere?

Uno deve trovare degli altri interessi, è fondamentale questo perché ti devi reinventare e rinnovare. La vita non è fatta per stare a guardare, devi trovare qualcosa e io ho sempre detto che anche la cosa più semplice apparentemente è quella che poi ti riempie. Tutti quelli che hanno fatto la nostra vita… Tu sei continuamente sotto il giudizio, devi continuamente dimostrare, è inevitabile che poi un giorno se ti chiudono la luce tu non sai dove andare. Perché non hai qualcosa che ti appassiona come quello che facevi prima, è fondamentale trovare qualcosa. A volte parlo con mia moglie e diciamo quanto sia difficile anche per le mogli dei giocatori gestire il dopo perché cambiano le dinamiche, i figli crescono ed è giusto che le persone abbiano qualcosa che li riappassiona e li riavvicina alla realizzazione personale. Qualunque sia il lavoro, il più umile, il più semplice, però devi trovare qualcosa.

 E che cosa è stato per Roberto Baggio?

Per me il fatto di stare a contatto con la natura, di lavorare, di tagliare le piante, di fare le cose che apparentemente per gli altri non hanno significato, ma arrivi alla sera che sei sfigurato dalla fatica ma ti senti realizzato. Hai fatto qualcosa che servirà per la tua famiglia, per i tuoi amici, per fare qualcosa, la semplicità è questo alla fine.

A un certo punto poi Roberto Baggio rientra nel mondo del calcio con un ruolo in federazione, perché non è più andato avanti?

Perché fondamentalmente non mi sentivo a mio agio. Ci ho provato ma quando uno torna a casa e non si sente bene vuol dire che deve abbandonare. 

Sia all'inizio, subito dopo l'abbandono del calcio giocato, sia successivamente invece l'idea di fare altre cose nel mondo del calcio o l'allenatore o altro non l'ha mai sfiorata…

All’inizio volevo staccare completamente e volevo capire cosa fare da grande e poi sì, ogni tanto ti torna il desiderio, ci pensi e poi per fortuna rimane un pensiero. Bisogna essere portati per fare anche determinate cose e io forse non mi reputo all'altezza di farle.

Non pensa però che sia un peccato che l'Italia non abbia più Roberto Baggio da godersi in qualche altra forma?

No io credo che sia un vantaggio per gli italiani.

Questa è una bella bugia ma la compro lo stesso… Invece il calcio giocato di oggi lo guarda o no?

Ogni tanto lo guardo ma non so se è perché ci sono troppe partite, una volta c'era l'attesa di vedere una squadra o un'altra… Adesso non ho più quell’interesse di prima.

Ho letto un post di sua figlia il giorno del suo cinquantacinquesimo compleanno che dice tante cose e una mia ha colpito: “È stato un grande padre, è stato un grande marito, sarà un grande nonno”. Mai immaginato questa cosa?

Sì io e mia moglie speravamo già di esserlo perché adoriamo i bambini, per cui speriamo.

Pensa di essere diverso come nonno rispetto a come è stato come padre?

Non lo so perché quando i miei figli erano piccoli ero spessissimo via quindi diciamo che non li ho goduti appieno. Magari da nonno - spero che succeda presto - sarà differente perché avrò più tempo per farlo, per stare vicino.

Ha mantenuto i rapporti con i suoi ex compagni nel corso della carriera?

Sì io mi sento con tanti giocatori ex compagni di squadra ed è bello che ognuno abbia la sua vita e i suoi problemi, come è normale che sia. Però devo dire che ho sempre un grande affetto e una grande stima per tutti i miei ex compagni con cui mi sento.

Abbiamo celebrato da poco i 40 anni dei mondiali dell'82 lei era giovanissimo… si ricorda molto bene, come una generazione intera forse due, quella di storia… abbiamo perso Paolo Rossi di recente. Che cosa è stata per lei quella nazionale e in particolare Rossi? 

Io andavo con il papà la domenica in bicicletta a vedere giocare il Vicenza dove c'era anche Paolo e sognavo di diventare come lui. Quando andavo allo stadio per guardare la partita doveva arrampicarmi alla rete con il freddo che faceva sennò non riuscivo a vedere la partita. Quindi il sogno di potere emulare quello che aveva fatto lui e poi con quello che ha fatto al mondiale ancora di più. È stata un'estate indimenticabile dove lui ci ha fatto godere tutti quanti. Forse era anche quello il rammarico mio quando ero arrivato alla finale e non ho potuto regalare quella gioia agli italiani perché l'avevo provata.

Ha parlato diverse volte di sogno, è una parola che ricorre spesso. C'è ancora un sogno nella sua vita?

Io sono un acquario e l'acquario si nutre di sogni. La mente va sempre oltre a cercare qualcosa che per gli altri sia impossibile. Io continuo a nutrirmi di questi sogni anche se sono magari apparentemente piccoli.

Me ne dice uno?

Vorrei vedere questo Paese come era una volta: invidiato da tutti. La speranza c'è sempre, non ci manca niente. Manca solo un po' di onestà.

E invece il domani concreto di Roberto Baggio che cos'è?

 

Non lo so io continuo a fare la mia vita semplice, circondata da buoni amici, buone persone, cerco di essere una persona pulita onesta, è quello che insegno ai miei figli e poi godiamoci un po’ la vita perché passa velocemente.


Dopo il lockdown hai ripreso a viaggiare?

 

Sì diciamo che ho fatto quasi tre anni senza mai più muovermi e devo dire che finalmente siamo tornati un po' tutti alla libertà.

 

Ma com'è come quando si muove oggi Roberto Baggio, quando incontra la gente c'è questo clima di felicità?

 

Sì succede abbastanza spesso per fortuna, vuol dire che ho lasciato un bel ricordo o un sacco di gente che avanza soldi…

 

Quando si è calciatori l'affetto della gente fa parte anche dello show. Quando si decide di smettere pensi sia magari anche un po' per la voglia di essere un po' più ritirati?

 

Io penso che dipenda molto dal carattere della persona. Anch'io ho avuto i miei idoli e li ho ancora e magari chiedere un autografo o una foto ed essere delusi dal proprio idolo è qualcosa che ti segna nella vita. Allora io cerco sempre di essere molto paziente e se posso di accontentare tutti perché so che avranno un buon ricordo di me.

 

Chi erano e chi sono i tuoi idoli?

 

Sulla musica sullo sport ce ne sono tanti.

 

Ha qualcuno nel mondo dello sport che era il suo idolo?

 

Io ho sempre ammirato Zigoni, quando ero bambino andavo a vedere Paolo Rossi…ho sempre avuto dei punti di riferimento e per cui è qualcosa di normale per tutti.

 

Quando eri ragazzo preferivi calciare. un rigore o una punizione?

 

La punizione è più spettacolare, era più difficile perché c'era una barriera. Oggi sarebbe forse più facile perché comunque le distanze oggi vengono mantenute, una volta si partiva dai 9,15 in realtà arrivavano a 5 metri per cui era veramente difficile

 

E con i palloni di oggi Roberto Baggio quanti gol in più farebbe?

 

Non lo so però forse qualcuno in più sì ma non solo io, tutti gli attaccanti dei miei tempi.

 

Fare gol è stata una ossessione o una cosa che non ti importava più di tanto?

 

Ci tenevo particolarmente perché sapevo che poteva determinare il risultato della mia squadra. Però devo dire che mi riempiva molto anche il fatto di riuscire a far sognare un mio compagno, era un godimento incredibile anche in quel momento.

 

Rapporti particolari con qualche portiere?

 

Sono molto amico di Ferron, di Angelo Peruzzi. A Ferron hanno fatto un po' di gol, diciamo che mi vuole bene, ma…

 

Bologna è stata un'esperienza sorprendente. Nelle altre città come è andata?

 

Io ho avuto il privilegio di stare bene dappertutto perché ho sempre avuto un grandissimo rapporto con la gente per cui sono stato bene dappertutto a Firenze, a Milano, a Torino. L'unica cosa è che quell'anno lì, forse perché era talmente grande il desiderio di andare ai Mondiali, è stato un anno intenso, quello di Bologna è volato.

 

C'è invece qualcosa che avresti voluto fare o un luogo in cui saresti voluto andare dove non sei riuscito?

 

Ci vorrebbero tre vite. Ci sono state squadre che mi avevano cercato in quel momento e ho rinunciato anche all’estero perché perdevi la nazionale in automatico, chiaramente erano società di valore mondiale ma io ho seguito il mio desiderio, quindi non ci penso più di tanto.



罗伯托巴乔,欢迎来到Vite,感谢你和我们在一起。我们处在一个有点奇怪的地方,但让我们从这里开始,我们在一架名为罗伯托巴乔的飞机上。它有什么作用?

奇怪,因为显然这不是每天都会发生的事情。但我必须说,这让我感到自豪,最重要的是,这让我很开心,因为我知道这架飞机可以带很多可能住在国外的意大利人回家,所以这让我很开心。

将您的名字出现在飞机上证明了您在一个国家/地区的相关性。这是国家航空公司,因此让罗伯托巴乔乘坐国家航空公司的飞机意味着与意大利有着特别牢固的联系。你认为这个链接取决于什么?

也许是我一直生活的简单。尽管我很幸运有一段时间成为人们关注的焦点,但我一直以平静、简单的方式生活在这一刻,也许这有点打动了人们。

你现在可以感受到意大利人对罗伯托巴乔的热爱,他谈到了与简约有关的爱。当您活跃时,您是否感觉更强壮,还是只是不同?

人们总是对我充满爱意,即使当我是一些球迷的对手时也是如此。我很幸运能成为国家队的一员,这当然帮助很大,我在90年代之交与国家队的许多队友一起取得的成绩留下了他们的印记,我认为这是原因之一.

毋庸置疑,你是一个符号,一个足球的符号,一个我们国家的符号,一个我们文化的符号。在你看来,什么是符号,或者你如何作为符号生活?

我一直以一种非常简单的方式生活在足球的这一刻,我从来没有觉得自己是一个象征。我一直试图以一种非常简单和宁静的方式生活一切,我知道总有一天一切都会结束,也许你留给人们的东西会留下来。今天也许很多人还记得我,这意味着我成功地打动了人们的心。

这架飞机做国际航线,其中一条是意大利-阿根廷,这是它的两个地方。地方对你有特别的价值吗?

是的,我非常依恋我的土地威尼托和我的城市,我认为这是很正常的。你来自那里,你的父母,你的家人……在那里度过了很多年,充满了美好的回忆,然后我们就变成了这样,我们被束缚在我们的土地上,无事可做。

与被选中的土地阿根廷的联系,不是吗?

是的,这是我在 1991 年与父亲、兄弟、岳父以及一帮家庭成员一起发现的土地,他们绑架了我们。我认为阿根廷是一片真正美妙的土地,在那里你可以真正发现与地球、与自然的关系,这是你在其他地方很难找到的。

这种与地球的关系是他生活的一部分,然而,与大自然息息相关。你选择住在你出生的地方,在乡下。拥有这个多少能保护你的地方对你来说重要吗?

我相信这一切都是简单的结果。生活在大自然中这一事实已经让你充满了这一点,然后保持秩序和清理,看到你的手做了一些东西,这件事具有让你充满的价值。

如果他出生在另一个地方,你认为他会一直是罗伯托巴乔吗?

我不知道,因为在我拥有职业生涯之后的今天,我说话也很容易,但当我生病时,就没那么明显了。所以我相信,一个人最终一定要通过战斗来做自己。我一直在寻找这个,我想我已经把它传递给了一切。

从地方到人。谁是对你的人生道路影响最大的人,而不仅仅是你的职业?

我相信一般的家庭。受过教育的父亲和母亲给你留下了印记。然后,你要靠你身边的人与你有相同的想法,与你有相同的愿望并支持你。我相信最终一切都围绕着我们决定成为谁。

你是儿子他也在“Divin Codino”系列中多次谈到与他父亲的关系。现在他父亲走了,你对他的看法是否有所不同?

显然,我们和我父亲有过一些困难的时刻,因为它首先发生在你到了一定年龄,你以某种特殊的方式看待生活的时候。然后,当您开始拥有家庭和孩子时,您对某些事物的整体看法就会改变。但我认为这是我们都必须面对的一段路,这些困难是让你成熟的。我很幸运有他这样一个父亲,他教会了我很多积极的东西,我每天都把他所有的教诲都记在心里。当我工作时,就好像他在我身边一样。

她的孩子给了她什么?

他们给了我并且仍然给我无限的爱,这是一件了不起的事情,每天都能见到他们,能够彼此交谈,能够一起体验事物的事实是生活的乐趣之一。

我请她努力将迄今为止她想到的关于她的生活的第一件事联系起来。它更依赖于一个地方还是一个人?

太多的事情浮现在我的脑海里……我的妻子,她对我的成长、对我的生活至关重要,因为如果我有了孩子,这要感谢她以及她多年来给予我的一切。成为某些过着特殊生活的角色的妻子并不那么明显。从外面看,一切都像玫瑰和鲜花,但实际上却有生命,而生命会带来问题。

他经历过许多快乐,也经历过一些痛苦。有些道德,有些甚至在真正意义上很重要。在您看来,对于一个人的成长来说,是充分体验快乐更重要,还是懂得如何管理痛苦更重要?

也许两者兼而有之,控制痛苦是最困难的事情,但它会让你成长,这是不可避免的。只有知道如何面对困难,如果我们有办法与困难作斗争,如果我们不让自己被其他任何事情引入歧途,我们才能成为伟大的人。我相信这是每个人生活的调味品。如果没有困难,我们将永远无法理解我们的价值是什么。

从心理角度来看,面对第一次受伤或最后一次受伤的恢复是否更困难?

18岁的第一个真的很重。我已经快两年没玩了。然后因为它发生在你 18 岁的时候,你仍然对生活一无所知。你在 55 岁时像我现在一样挣扎,更不用说在 18 岁了。但这很困难,有些事情在某些年龄可以永久地标记你。我有过艰难的时刻,但重返赛场的愿望是如此强烈,以至于我超越了一切,这是我的幸运。

谈到精神上的痛苦,你在生日那天说你仍然不能忘记帕萨迪纳的错误,那是你随身携带的错误。

是的,我永远不会忘记,那是我小时候的梦想,是我一生坚持的梦想,是我在困难时期支持我的梦想。我总是把这个目标放在我的面前,这样我就可以摆脱当时适合我的抱怨。所以每天晚上我入睡时,我都梦见了与巴西队的决赛,然后是与巴西队的所有球队……然后它来了,并以我从未想过的最荒谬的方式结束。

他是不是太挑剔自己了,不原谅自己这个错误?就好像意大利原谅了他一样……

人们总是对我表现出极大的爱,他们理解我的痛苦,但我对自己要求很高……我有上千次错过点球的机会,但我不应该错过那一天。

是更难,还是更勇敢地接受点球或管理任何后续错误?

我踢了那个点球,就像我以前踢其他人一样,同样平静,我没有被周围的事物和那一刻的价值所束缚。我去踢了点球,让守门员大吃一惊,只是莫名其妙……我踢了很多次,我会犯错误,我会打门柱,但踢高不是我的特点,为此是怀疑在那一刻没有控制脚的力量。

有没有一种记忆可以减轻这种痛苦?

不,你不会删除那里的东西。因为当我想到世界杯的时候,我想一下子我失去了一个世界杯,我失去了我的第二个金球奖,我又失去了世界最佳球员奖杯,所以我一口气失去了三件不可思议的事情惩罚。

但在那届世界杯上,罗伯托巴乔在那一刻之前是世界杯上最伟大的球员。她在那场决赛中让我们着迷。

是的,我来自一个重要的一年,我赢得了金球奖,我被授予世界最佳球员的称号,人们寄予厚望,但不幸的是,那一刻的责任,存在的期望,这成为一堵几乎无法逾越的墙,这就是我在前几场比赛中发生的事情。我几乎想这样做,但我做不到。

但即使在那届世界杯上,就像在他的整个职业生涯中一样,伤病也是一个障碍……

不幸的是,这一直伴随着我,在每一次训练和每场比赛中,我的头上都顶着这把达摩克利斯之剑。

但是对于我们所有喜欢它并继续热爱罗伯托巴乔的记忆的人来说,在身体痛苦之后退缩的道德力量是一个特征,它也教会了我们整整一代人。我不认为她拥有的这种能力比周围的一切都强。

是的,可能是,我是如此绝望,我不知道它会如何结束,所以如果我能给 5 我会给 5,如果我能给 100 我会给 100。我感到自豪的是我一直都付出了一切知道风险非常高,因为膝盖显然标志着我作为一名足球运动员的生活,今天也有一点,因为无论如何我不能做很多事情。但是我的热情是如此之大,以至于我还把它放在了受伤之前,所以这真的是我拥有的一种精神力量。那是我起床的时候,因为我想做我梦想做的事。

我会带她走得更远,在 94 年之后的几年,在 2002 年,那里的身体疼痛又减轻了,但她说 2002 年的未接电话深深地伤害了她。是不同的伤口吗?

这是一个伤口,就像所有的伤口一样,也许它们永远不会完全愈合,因为我认为世界杯只是对我所做的一切以及我为蓝衣军团所做的一切的回报。成为那支国家队的一员是……我参加或不参加比赛,这是另一回事,但我应得的是第四次参加世界杯,然后去我老师的土地,也许这就是我关心的事情大约最多。也向他证明我所走的道路使我更接近他。

2004年5月16日。又是几年后,圣西罗,罗伯托巴乔的最后一场比赛。你记得什么?

充满了情感,知道一个非常重要的部分即将结束,我为此奋斗了一生……一方面,这确实是一个快乐的时刻,因为我知道伴随我如此之久的痛苦许多年过去了,事实永远不知道我是否会在第二天做我梦寐以求的事情。实现我的目标的圆满,在异常情况下尽我所能,甚至更多。

还记得全场掌声吗?

是的,绝对是,它令人感动,因为整个意大利都在那里,代表着米兰和布雷西亚的球迷。我感受到了所有意大利球迷的爱。

当你想到巴乔作为一名足球运动员时,你更常想到的是年轻的巴乔还是职业生涯末期的巴乔?

当我回想起来,我不得不说实话,我很想看到我穿过的所有衬衫都在维琴察。因为我记得我确实是——我不想放肆——但我是坚不可摧的。但最重要的是,好像有什么东西从我身上被夺走了。

虽然我们没有注意到它。

谢谢你。但不幸的是,我意识到我已经不一样了,那次事故给我留下了终生的印记。

回顾自己效力过的城市和球队,有没有更惊喜的经历?不是最重要的,而是最让你惊讶的,因为它带来了不同的期望?

博洛尼亚年在许多方面都是美好的一年。它让我回到了国家队,让我回到了能够体验另一届法国世界杯的喜悦,然后疯狂的是它似乎持续了一个月而不是一年所以它很好。与人们的关系很好,真的是我的家人,我什至没有意识到时间已经过去了。

人们常说有些教练难以管理巴乔。在你看来,随着时间和训练的演变以及教练的成长,今天的巴乔是更容易管理还是更难管理?

我相信无论谁扮演我的角色都度过了最艰难的岁月,因为无论如何每个人都开始在该地区踢球,Sacchi 创建了这所学校,每个人都跟随他。因此,对于那些没有明确定义我的角色的人来说,这很困难。如果我认为佐拉必须去英格兰踢球,那很有趣,不是吗?因此,不幸的是,对于扮演我们角色的人来说,这是一个艰难的时刻。但我想一件事:教练很重要,但幸运的是,足球仍然由球员踢。

你认为今天担任他的角色的人更容易管理,因为足球同时发生了变化吗?

这取决于你遇到谁,如果你遇到一个教练,他把自己的状态放在球员的素质之上,那就是浪费时间。这取决于你和谁在一起。

人才管理不是一件简单的事情,这仍然是一个主题。是不是有时候没有它很容易做到,因为将它放在一个精确的模式中很复杂?

这始终取决于教练的想法。如果教练被自己蒙上了阴影,很明显,偏离某些准则的球员很烦人,因为如果他们在获胜时将功劳归功于球员,教练就会退居二线,所以这很困难。我认为我们需要了解他的角色的人,球员和教练。

回归告别足球。我请你快进到十八年后的今天。这18年你有错过吗? 

不,我错过了那场比赛是的,不幸的是我做了一些荒谬的出场但不......我错过了比赛的球场,而不是休息因为我知道有一天一切都会结束这就是为什么我感到完全完成.因为我知道我不后悔,我已经做了我能做的一切,无论看起来多或少。

所以从来没有一刻的忧郁,怀旧?

对于游戏是的,我也想在家里和我的孩子们一起玩,但我已经不能了。我太害怕受伤了,所以我避开它。除了绝对不踢足球外,我还做其他事情。

几年前,我在皮尔洛告别足球时在圣西罗球场遇到了她,令我印象深刻的是与其他人对她的关系。有很多冠军,每个人看着巴乔都说:“现在我在看一个真正的冠军”。知道有如此强烈的敬意,岂不妙哉?

最近几天我从前队友那里听说,我们发短信,这是件好事,今天已经停止或不再打球的人认出了你的东西,也许当你打球时他们没有认出你,因为也许他们经历了不同的时刻带着另一种情绪。今天,碗还在,人们得到了回报,因为他们不受情绪和自我的支配,而是能够如实看待事物。这也许是最让我高兴的事情。

有时您看到提款比您的提款困难得多,您意识到必须停止的时候到了。这几年,自从他退役后,其他因年龄限制而退出的球员更加挣扎。当你看到这样的回应时,是不是很想给他们提建议,或者你是不是体验了一种特殊的方式来看待这些停不下来的玩家?

一个人必须找到其他兴趣,这是根本,因为你必须重塑和更新自己。生活并不意味着袖手旁观,你必须找到一些东西,我一直说,即使是最简单的事情,显然也会让你感到满足。所有成就了我们生活的人……你不断地受到审判,你必须不断地证明,那么有一天,如果他们关掉灯,你就不可避免地不知道该去哪里。因为你没有像以前那样热爱的东西,所以找到一些东西是必不可少的。有时我和我的妻子交谈,我们说即使是球员的妻子也很难处理善后事宜,因为动态发生了变化,孩子们长大了,人们有一些东西可以重新点燃他们的激情并让他们更接近个人成就感。无论什么工作,最卑微,最简单,但你必须找到一些东西。

对罗伯托巴乔来说是什么?

对我来说,接触大自然,工作,砍伐植物,做一些对其他人显然没有意义的事情,但是当你在晚上到达时,你会因为疲劳而毁容,但你会感到很有成就感。你做了一些对你的家人、对你的朋友有用的事情,去做一些事情,简单到底就是这样。

在某一时刻,罗伯托巴乔回到了足球世界,并在足协担任一职,他为什么不继续呢?

因为基本上我感觉不舒服。我试过了,但是当一个人回家感觉不舒服时,这意味着他必须离开。

无论是一开始,在放弃足球之后的那一刻,以及随后在足球世界里做其他事情的想法,或者教练或其他什么,都没有触动过她……

一开始我想完全断开连接,我想知道我长大后该做什么,然后是的,时不时地,这种渴望又回到你身边,你会想一想,幸运的是,它仍然是一个想法。你还必须倾向于做某些事情,也许我不认为自己愿意去做。

但你不觉得意大利不再有罗伯托巴乔以其他形式享受是件遗憾的事吗?

不,我认为这对意大利人来说是一个优势。

这是一个美丽的谎言,但我还是相信它......你是否转而观看今天的足球比赛?

我时不时地看一下,但我不知道是不是因为比赛太多了,曾经希望看到一支球队或另一支球队......现在我不再有以前的那种兴趣了。

我在你女儿 55 岁生日那天读了一篇帖子,里面说了很多事情,其中一条让我印象深刻:“他是一位伟大的父亲,他是一位伟大的丈夫,他将成为一位曾祖父”。有没有想过这件事?

是的,我和我的妻子已经希望成为因为我们爱孩子所以我们希望如此。

你觉得你当祖父和当父亲有什么不同吗?

我不知道,因为当我的孩子还小的时候,我经常不在家,所以可以说我并没有完全享受他们。也许作为祖父——我希望它很快就会发生——它会有所不同,因为我将有更多的时间去做,接近。

在你的整个职业生涯中,你是否与你的前队友保持着关系?

是的,我和很多曾经是队友的球员交谈过,很高兴每个人都有自己的生活和问题,这很正常。但我必须说,我一直对所有与我交谈的前同事怀有深厚的感情和崇高的敬意。

我们最近庆祝了 1982 年世界杯 40 周年,你当时还很年轻……你记得很清楚,就像整整一代人,也许是两代人,历史上的一代人……我们最近失去了保罗·罗西。国家队,尤其是罗西对你来说是什么? 

星期天我和爸爸一起骑自行车去看维琴察的比赛,保罗也在那里踢球,我梦想成为他那样的人。当我去体育场看比赛时,我不得不在寒冷中爬网,否则我就看不到比赛了。因此,梦想能够效仿他所做的事情,然后甚至更多地模仿他在世界锦标赛上所做的事情。那是一个令人难忘的夏天,他让我们所有人都乐在其中。也许这也是我进入决赛时的遗憾,我无法将那种喜悦带给意大利人,因为我经历过。

他多次谈到梦想,这是一个经常出现的词。他的人生还有梦想吗?

我是水瓶座,水瓶座以梦想为食。头脑总是超越寻求别人不可能的东西。我继续以这些梦想为食,即使它们可能看起来很小。

告诉我一个?

我希望看到这个国家曾经的样子:被所有人羡慕。希望总是有的,我们一无所缺。就是少了一点诚意。

但罗伯托巴乔的具体明天是什么?

我不知道我一直让我的生活变得简单,周围都是好朋友,好人,我努力做一个干净诚实的人,这就是我教我的孩子的,然后让我们享受生活,因为它过得很快。

封锁后你又开始旅行了吗?

是的,让我们说我几乎三年都没有再动过,我必须说我们终于回到了自由。

但是今天当罗伯托巴乔四处走动时,当他与人会面时,会有这种快乐的气氛吗?

是的,幸运的是,它经常发生,这意味着我留下了美好的回忆或很多人有剩余的钱......

当你是一名足球运动员时,人们的喜爱也是表演的一部分。当你决定戒烟的时候,你是不是觉得可能也有一点是因为想要再内向一点?

我认为这在很大程度上取决于人的性格。我也有我的偶像,现在仍然有,也许索要签名或合影并且对你的偶像感到失望是你生活中的标志。所以我总是尽量保持耐心,如果我能取悦所有人,因为我知道他们会对我留下美好的回忆。

谁曾经是你的偶像?

关于运动的音乐有很多。

他在体育界有偶像吗?

我一直很钦佩 Zigoni,当我还是个孩子的时候,我去看了 Paolo Rossi ......我一直都有参考点,所以这对每个人来说都是正常的。

当你还是个男孩的时候,你更喜欢足球。点球还是任意球?

任意球更加壮观,因为有障碍物,所以更加困难。今天可能会更容易,因为无论如何今天都保持距离,一旦我们从 9.15 开始,实际上他们达到了 5 米,所以真的很困难

有了今天的球,罗伯托巴乔还能进多少球?

我不知道,但也许有更多人知道,但不仅仅是我,我那个时代的所有前锋。

得分是一种痴迷还是你不太关心的事情?

我特别关心它,因为我知道它可以决定我的团队的结果。但我必须说,能够让我的一位同伴梦想成真这一事实让我充满了很多,即使在那一刻也是一种难以置信的快乐。

与一些守门员有特殊关系?

我是 Ferron 和 Angelo Peruzzi 的密友。他们在 Ferron 进了几个球,假设他爱我,但是……

博洛尼亚是一次了不起的经历。其他城市的情况如何?

我有幸在任何地方都感觉良好,因为在佛罗伦萨、米兰和都灵,我一直与那些让我感觉良好的人保持着良好的关系。唯一的问题是那一年,也许是因为对世界杯的渴望如此之大,是紧张的一年,博洛尼亚的那一年飞逝而过。

有没有什么事情是你希望你做过的,或者你希望你去过但你不能去的地方?

这将需要三个人的生命。当时有球队找过我,我也放弃了出国,因为你自动失去了国家队,明明是世界一流的公司,但我随心所欲,所以我没有多想。

巴乔
“你在逝去岁月里赢得的荣誉将永驻我心”
 最新文章